Nuvole di Favole

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7.03.2006

4- LA FASCIA LILLA

Chiara era una bambina, ma non una bambina come tante… era la bambina con i capelli più lunghi del mondo.
Aveva i capelli che le arrivavano fino ai piedi, dei lunghi lunghi lunghi capelli castano dorato.
Aveva 5 anni e tre mesi e in tutta la sua lunga vita non si era mai tagliata i capelli.
Era solita legarsi i capelli con due lunghe lunghe trecce, chiuse con due bei fiocchetti rossi.
Per tutti Chiara era la ragazzina dai capelli lunghi–lunghi.
E lei si pavoneggiava con le sue trecce ondeggiandole, giocandoci, portandole un po’ davanti alle spalle e un po’ dietro la schiena. Portando i capelli un po’ legati e un po’ sciolti.
Sbatteva i suoi grandi occhioni blu e tutti i bambini e le bambine la guardavano e le sorridevano.
Era simpatica a tutti, tutti le chiedevano sempre come mai aveva i capelli così lunghi, qual’era la sua storia, se era difficile pettinarli… insomma le solite domande che fai ad una bambina coi capelli più lunghi del mondo.
Un giorno però successe una cosa terribile, o almeno terribile per Chiara. Mentre camminava felice e spensierata si accorse che iniziava ad inciampare, che i capelli ormai erano diventati troppo lunghi, ma Chiara cercò di superare il problema facendo finta di niente. Camminava più adagio badando bene a dove metteva i piedi.
A un certo punto, mentre Chiara camminava sempre più adagio, successe l’irrimediabile: i suoi meravigliosi capelli si appiccicarono ad una gomma da masticare che stava per terra. Chiara non poteva credere ai suoi occhi! Mentre stava camminando a un certo punto si sentì tirare, si guardò indietro ed ORRORE!!! I suoi bei capelli tutti impiastricciati!
Chiara aveva sempre, e dico sempre, odiato i bambini che sputano le gomme da masticare per terra, ma mai avrebbe pensato che una gomma da masticare poteva essere pericolosa per i suoi magnifici capelli lunghi.
Cosa fare?, come fare?, chi chiamare?, come muoversi da lì senza strapparsi tutti i capelli?
Chiara era nel pallone, ovvero non sapeva proprio che fare.
“Aiuto -iniziò a gridare – aiuto.”
Fatto sta che in quella strada, in quel momento, non passava nessuno, e Chiara ebbe paura di rimanere lì chissà quanto tempo immobilizzata con i capelli appiccicati al pavimento!
Ed ecco che all’improvviso comparve un enorme cuscino azzurro, che iniziò a parlarle per incoraggiarla a non avere paura.
Cartis era il cuscino di Chiara, ma anche il suo amico immaginario preferito, e la fortuna di avere un amico immaginario è quella di poterlo chiamare e farlo comparire ogni volta che si vuole, in qualsiasi momento, anche quando tutti gli altri amici sono lontani.
Cartis era lì con Chiara a tenerle compagnia, e Chiara si sentiva meno sola e meno sfortunata.
Cartis e la mamma glielo avevano detto tante volte che si doveva tagliare i capelli, che erano ormai troppo lunghi, ma Chiara non ne aveva mai voluto sapere, lei voleva essere la ragazzina coi capelli più lunghi del mondo. Infatti si era convinta che lei stava simpatica agli altri bambini a scuola, solo perché aveva quei magnifici capelli lunghi, che tutti le invidiavano. Che, se si fosse tagliata i capelli, gli altri bambini non la avrebbero nemmeno più riconosciuta, e poi lei sarebbe diventata una bambina normale, uguale a tutti gli altri.
Mumble… Mumble… pensò Chiara pensierosa: che fare?
Cartis tenendola per mano, le disse solennemente che non c’era altra soluzione se non quella di tagliarsi i capelli!!!
Aaargh!!!
Ma Chiara non poté fare altro che acconsentire, non c’era proprio altra soluzione.
Così Chiara pregò Cartis di andare a chiamare la mamma. La mamma arrivò, guardò i capelli, guardò la gomma da masticare e guardò Chiara che non si poteva muovere. La mamma, come tutte le mamme, capì al volo la situazione e tornò subito dopo con un enorme forbicione.
Chiara era spaventata: “Mamma non tagliare troppo corti, mamma stai attenta, non mi fare male, mamma ho paura, ma lo dobbiamo proprio fare?”
Chiara piangeva, ma la mamma la tranquillizzava e le iniziò a raccontare una fiaba per distrarla.
Chiara presa dal racconto della bella fiaba della mamma non si accorse più del taglio di capelli.
La fiaba finì, Chiara si era calmata, e sorrise grata per il bel racconto che le era stato regalato.
La mamma però tornò seria: ”sai Chiara sei molto carina così, mi piaci un sacco con i capelli corti”.
-“Corti? Quanto corti???”
-“Il punto è che la gomma si era tutta impiastricciata, e i capelli ormai erano troppo ingarbugliati e rovinati e quindi ho dovuto accorciare un po’ di più.”
Chiara era spaventata: “uno specchio, dov’è uno specchio?”
Si mosse velocemente cercando una vetrina, un qualsiasi pezzo di vetro nel quale specchiarsi, e si accorse immediatamente, che si sentiva più leggera, sentì un fresco alla nuca cui non era abituata.
-Mamma ma quanto hai tagliato??
E finalmente ecco una vetrina… il cuore le iniziò a battere forte forte, una goccia di sudore le scese dalla fronte: “coraggio, vediamo che aspetto ho adesso”.
I capelli erano corti, tanto tanto più corti, le arrivavano giusto al collo e lei si sentiva e si vedeva diversa.
Non era più Chiara la bambina dai capelli più lunghi del mondo, adesso chi era? Aveva dei capelli normali, due occhi normali, era una bambina come ce ne sono tante altre e nessuno mai si sarebbe ricordata più di lei.
Chiara stava ferma davanti alla vetrina, ma grossi lacrimoni le scendevano dagli occhi, la mamma la guardò e la abbracciò forte forte.
“Chiara tesoro tu non ti devi preoccupare, tu rimani speciale a prescindere dai tuoi capelli, dai tuoi vestiti o da qualsiasi altra cosa, tu sei speciale dentro, sei speciale per come sorridi, per come guardi le persone, per come parli, per le cose carine che dici.”
“Sì mamma ma come fanno gli altri bambini a sapere che io sono speciale se non mi conoscono, mica tutti i bambini della scuola hanno parlato con me, ma tutti si ricordavano di me per i miei capelli.”
“Chiara, -disse la mamma- non è importante che si ricordino di te per i tuoi capelli, ma è importante che tu cerchi di parlare con più bambini possibile, così quei bambini si ricorderanno di te per sempre. Gioca con gli altri bambini, e scoprirai che non ti ricordi di loro per i loro capelli, ma per come giocano con te, per come sono simpatici e gentili. Dai, prova ad andare ai giardinetti, e cerca di fare amicizia con almeno un bambino, vedrai che non è poi così difficile.”
“Ma con questi capelli mi sento strana, e poi mi vanno tutti davanti agli occhi”.
La mamma allora si levò una scarpina di cotone dal collo, una scarpina lilla, dello stesso colore dei fiorellini di campo. “Tieni Chiara li possiamo sistemare con questa.” La mamma le sistemò la sciarpina in testa come fosse una fascia per capelli.
-“Guarda ti piace?”
Chiara si guardò nella vetrina, e aveva una bellissima fascia lilla nei capelli, era carina dopotutto, e quello che aveva detto la mamma era vero, doveva trovare dei bambini con cui giocare e parlare, in modo che i bambini le volessero bene così come era.
E questa è la storia di come Chiara dai capelli lunghi-lunghi diventò la bambina con la fascia lilla, prima ancora di diventare Chiara l’amica di Adriano.

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